DAL SOGNO INDIVIDUALE AL SOCIAL DREAMING - RELATORE: GIANCARLO STOCCORO
10.11.2014 21:00
Si ritiene che il sogno sia un’esperienza personalissima, privata, legata strettamente alle proprie esperienze e immaginazioni; in esso si riscontrano invece sorprendenti analogie e somiglianze a viaggi notturni compiuti da altri. Nelle matrici del “Social Dreaming” emerge una molteplicità di significati, il pensiero si espande e si creano angoli di visione inaspettati, mostrando quanto ciascuno di noi sia connesso con l’ambiente sociale, culturale, naturale.
Il metodo del socio-analista inglese Gordon Lawrence ha una storia breve con una lunghissima preistoria e infinite possibilità. Il Social Dreaming (sognare sociale / sognare insieme) è oggi applicato in tutto il mondo negli ambiti più disparati, dalle aziende alle scuole elementari, ai luoghi di guerra, alle carceri dove attiva il pensiero collettivo e creativo e, aiutando a comprendere il contesto sociale, pone le fondamenta per una reale esperienza della tolleranza tra i partecipanti.
In Lawrence, si tratta di modificare la relazione abituale tra chi salva e chi viene salvato, tra chi ha un problema e l’esperto in grado di risolverlo: «sia chi salva che chi implora ha bisogno di un approccio collaborativo ad un nuovo modo di comprendere ciò di cui si ha bisogno». Ciò vuol dire che la nuova conoscenza va presa in considerazione da qualsiasi luogo essa provenga e che i sogni non siano tanto predittivi del futuro, quanto capaci di farci entrare in contatto con ciò che sta già avvenendo ma di cui non siamo ancora consapevoli, non solo riguardo la sfera privata ma soprattutto della comunità.
Il metodo del socio-analista inglese Gordon Lawrence ha una storia breve con una lunghissima preistoria e infinite possibilità. Il Social Dreaming (sognare sociale / sognare insieme) è oggi applicato in tutto il mondo negli ambiti più disparati, dalle aziende alle scuole elementari, ai luoghi di guerra, alle carceri dove attiva il pensiero collettivo e creativo e, aiutando a comprendere il contesto sociale, pone le fondamenta per una reale esperienza della tolleranza tra i partecipanti.
In Lawrence, si tratta di modificare la relazione abituale tra chi salva e chi viene salvato, tra chi ha un problema e l’esperto in grado di risolverlo: «sia chi salva che chi implora ha bisogno di un approccio collaborativo ad un nuovo modo di comprendere ciò di cui si ha bisogno». Ciò vuol dire che la nuova conoscenza va presa in considerazione da qualsiasi luogo essa provenga e che i sogni non siano tanto predittivi del futuro, quanto capaci di farci entrare in contatto con ciò che sta già avvenendo ma di cui non siamo ancora consapevoli, non solo riguardo la sfera privata ma soprattutto della comunità.
Giancarlo Stoccoro (1963) è psichiatra e psicoterapeuta. Studioso dello psicoanalista selvaggio Georg Groddeck, autore del celeberrimo Libro dell’ES, ne ha promosso, curato e introdotto l’edizione italiana della biografia: Georg Groddeck Una vita, di W. Martynkewicz (Il Saggiatore, Milano, 2005). Da parecchi anni, oltre all’attività clinica, si occupa di formazione e conduce incontri sulla relazione medico- paziente secondo la metodica dei Gruppi Balint e ha pubblicato diversi lavori su riviste scientifiche. Più recentemente ha associato il Social Dreaming, metodo di condivisione sociale dei sogni del socio analista inglese Gordon Lawrence, al cinema in contesti non solo istituzionali (ospedale, scuola primaria e secondaria, carcere) ma anche direttamente nella comunità (sale cinematografiche, biblioteche e teatri) sia in ambito nazionale che internazionale. Suo è il primo saggio che esplora tale modalità di lavoro : Occhi del sogno. Cinema e Social Dreaming (Giovanni Fioriti editore, Roma, 2012). Recentemente ha pubblicato la raccolta di poesie Il negozio degli affetti (Gattomerlino/Superstripes editore, Roma, 2014).
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Dibattito
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