DOMENICO SCANDELLA, DETTO MENOCCHIO, DAVANTI ALL'INQUISIZIONE - RELATORE: PATRIZIA ROCCO
Il mugnaio Domenico Scandella, detto Menocchio, venne processato due volte dal Tribunale dell'Inquisizione di Aquileia e Concordia: nel 1584 venne condannato al carcere perpetuo come «eretico formale ed eresiarca»; nel 1599 fu mandato al rogo in quanto «relapso».
I verbali dei processi furono ignorati per secoli fino a quando Carlo Ginzburg nel 1976 non ne fece oggetto di studio nel saggio storico Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500, che contribuì a orientare la storiografia sull'Inquisizione verso gli esponenti delle classi popolari, prima eclissati dall'interesse prevalente per le grandi figure della filosofia, della scienza e della critica religiosa.
Menocchio, seppur popolano, sapeva leggere e scrivere e nello scontro con l'Inquisizione ebbe la capacità di esprimere in modo dettagliato le sue idee; si fece così portavoce della cultura popolare, di cui esistono rare fonti scritte e che, per questo, è facile vittima dell'oblio del tempo.
Materiale condiviso dal relatore: Menocchio davanti all-Inquisizione.pdf (364350)
Patrizia Rocco (1985), laureata in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Pavia e diplomata alla Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica dell'Archivio di Stato di Milano, lavora in archivi storici e biblioteche svolgendo attività di inventariazione e catalogazione. Attualmente svolge la sua attività presso la Biblioteca diocesana di Crema ed è occupata in un programma formativo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo presso la Soprintendenza archivistica della Lombardia.
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