L'EREDITA' DELL'APARTHEID E LA DIFFICILE INTEGRAZIONE: IL SUDAFRICA TRA FERITE DEL PASSATO E PROTAGONISMO INTERNAZIONALE NEL XXI SECOLO - RELATORE: BRUNO PIERRI. INTRODUZIONE DI FRANCO GALLO E COMMENTI DI ALESSANDRO DUCE

10.04.2017 21:00

Il sistema di apartheid era contrario ai principi delle democrazie occidentali, ma per varie ragioni Londra e Washington non potevano ignorare l’importanza del Sudafrica. Situato al crocevia tra Oceano Indiano e Atlantico, protetto da una cintura di sicurezza di regimi coloniali e profondamente anti-comunista, tale Paese era fondamentale per la salvaguardia delle rotte commerciali e degli interessi militari. L’Amministrazione Nixon produsse il National Security Study Memorandum 39, secondo cui non vi era modo per espellere i bianchi dall’area. L’unica cosa da fare per la Casa Bianca era collaborare coi regimi bianchi nell’Africa australe, cercando di persuaderli a moderare le politiche razziali. La fine dell’apartheid, e la conseguente elezione di Nelson Mandela alla Presidenza del Sudafrica, rappresentò l’ultimo capitolo della storia della decolonizzazione, terminando ciò che si definiva un’indipendenza incompleta. Tale traguardo ha posto fine alle sofferenze della maggior parte della popolazione? Più di vent’anni dopo la fine delle leggi razziali si è riusciti a sanare le ferite del passato e le diverse etnie che compongono il Sudafrica riescono a integrarsi? L’ingresso nei BRICS ha cambiato la collocazione internazionale del Paese? Vedremo anche come quella della proprietà terriera costituisca una questione ancora aperta nelle vicende post-coloniali, accanto alle tensioni razziali non solo tra sudafricani bianchi e neri, ma anche tra indigeni e immigrati da altri Stati africani. Nel Paese che per decenni ha costituito un modello di resistenza al razzismo, nuove tensioni e problematiche sono sorte, senza superare le quali le piaghe del passato difficilmente si cicatrizzeranno.

 

Bruno Pierri (Taranto, 1971), laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università di Lecce nel 1995, dottore di ricerca in Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali dei Paesi Extra-Europei presso l'Università di Pisa, ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale come Professore associato di Storia delle Relazioni Internazionali. Ha usufruito di borse di studio nazionali e internazionali ed è autore di numerosi saggi, di cui alcuni in inglese. Ha scritto le monografie Gran Bretagna 1945, Lacaita, 2000; Guerra fredda e illusioni imperiali, Congedo, 2007; Giganti petroliferi e grandi consumatori, Studium, 2015. Ha insegnato Lingua Inglese presso le Facoltà di Lettere e Filosofia e di Economia dell'Università del Salento e attualmente è docente di Lingua e Civiltà Inglese presso l’I.I.S. " Racchetti-Da Vinci" di Crema (CR) e Professore a contratto di History of Italian Foreign Policy presso l’Università di Parma.

 

Franco Gallo, filosofo. Ispettore scolastico e provveditore pro tempore di Cremona.

Alessandro Duce, Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali all'Università di Parma.

 

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