TRA LA TERRA “CARNALE” E IL CIELO “SPIRITUALE”. PLATONE, PARTE TERZA E... UN PIZZICO DI ARISTOTELE
I filosofi non sono mai quieti, sopratutto durante i loro “aperi-cena”. Nel vivo della discussione il povero Alcibiade, dimenticato o quasi nello scorso aperitivo, irrompe sulla scena reclamando il suo spazio. Ci riporta con i piedi per terra, noi che ci eravamo persi nel mondo delle Idee, per parlarci di un amore diverso, un amore più carnale. Come rapiti su di un carro che a fatica sta in equilibrio tra il cielo e la terra, cercheremo di scendere nel profondo di noi stessi, fino a toccare la nostra anima e le parti che la compongono. A chi daremo ascolto alla fine del nostro aperitivo: al cuore? al nostro cervello? o alle nostre viscere? Oppure ad un nuovo filosofo che timidamente si affaccia sul nostro futuro?
Sarà possibile ristorarsi dalle fatiche mondane degustando un ottimo aperitivo.
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Dibattito
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